Con un voto unanime Rino De Vecchis è stato eletto “Priore” della Confraternita Balla che te passa nella ventiduesima Sant’Agnese del gruppo, attivo dal 1999. Una rivincita dopo che l’anno scorso era stato sconfitto per una sola preferenza. L’altra novità è la nuova “Lima Sorda” Renato Sebastiani, cognato del Priore subito alle prese con un caso di “parentopoli”. A integrare la nuova Giunta, due nomi di sicuro affidamento: Ennio Cipollino come “Zellusu”, ottava elezione e terza consecutiva, e Nadia Lemme come “‘Occa aperta”, quinta volta. Completano il direttivo il “Presidente” Emerito, Umberto Pilolli, la “Lavannara” Emerita, Rita Ferella, e la “Mamma deji cazzi deji atri” Emerita, Alberto Orsini, che ha ereditato il titolo dal padre Alessandro, compianto giornalista e cultore della maldicenza. Segretario a vita è Enrico Barigelli. Premi speciali attribuiti a Paola Giamberardini (La Lavativa), Marino Ferrazza (Ju Martire), Anna Laura Marrocchi (Trincatutto), Muriel Candidi (Ju Esiliatu), al segretario Barigelli e allo stesso Priore De Vecchis, neo pensionati (entrambi Cavaliere del Lavoro) e al presidente Pilolli (Ju Stressatu).
La conviviale si è svolta nel tradizionale cenacolo dello Chalet dell’Arcobaleno dell’oste Vittorio Nuvolone. Per l’occasione, oltre allo storico gonfalone della Confraternita in prezioso velluto, esposto anche il Labaro del Palio dei maldicenti dopo la recente aggiudicazione dell’Agnesino 2020, che verrà detenuto per un anno. Al nuovo Priore il ritrattista della Confraternita, Claudio Ferroni, donerà nella prossima edizione un ritratto a olio su tela.
Dopo l’immobilismo degli ultimi Priori, il neo eletto è stato investito dagli Emeriti del compito di organizzare almeno un’iniziativa nel corso dell’anno agnesino, pena il pagamento della cena all’intero tavolo presidenziale nel 2021. De Vecchis, dalla sua, ha promesso presto un primo evento annunciando anche una ventata di cambiamenti nella Confraternita. La Lavannara Emerita Ferella ha letto un proprio componimento in versi intitolato “Memorie de ‘na bella compagnia”.